Google Analytics 4: cosa cambia


Hai un sito web pubblicato prima di ottobre 2020? Configura (se non l’hai già fatto) una nuova proprietà Google Analytics 4, ecco perché.

Se hai investito nella creazione di un sito web evidentemente ha un ruolo strategico per il tuo business: monitorarne l’andamento facendo uso di un servizio di web analytics che accumula dati storici sulla sua attività, è indubbiamente la buona prassi da seguire.

Di questi servizi ce ne sono parecchi disponibili online, ma quello più usato, tra l’altro gratuito, è Google Analytics.

Lanciato nel mese di aprile del 2005, Google Analytics si implementa inserendo un codice di monitoraggio all’interno del proprio sito, ovvero uno snippet JavaScript che traccia il comportamento degli utenti e comunica i dati relativi ad una cosiddetta proprietà Google Analytics, nella quale vengono memorizzati.

Google Analytics 4 è l’ultima versione rilasciata ufficialmente il 14 ottobre 2020 (qui l’articolo ufficiale del suo lancio pubblicato sul blog di Google): a partire da quella data tutte le nuove proprietà sono per impostazione predefinita Google Analytics 4.

Quindi se il tuo sito è stato pubblicato dopo il 14 ottobre 2020 ed è stato inserito il codice di monitoraggio (spero di sì, dai!), con buona probabilità c’è una nuova proprietà Google Analytics 4 che sta accumulando dati storici. Per cui non dovresti avere problemi.

Se, invece, il tuo sito è stato pubblicato prima del 14 ottobre 2020, configura il prima possibile, o comunque assicurati che sia stata configurata una nuova proprietà Google Analytics 4.

Le proprietà Universal Analytics smetteranno di funzionare il 1° luglio 2023, eccetto che sia stata creata una ” proprietà App + Web “, ovvero il nome con cui erano note le proprietà Google Analytics 4 durante la fase beta, dal 2019 al 2020.

Le novità più rilevanti di Google Analytics 4 riguardano essenzialmente le modalità di raccolta ed elaborazione dei dati, più al passo con i tempi, per far fronte alle mutate consuetudini d’uso della rete.

Le nuove proprietà Google Analytics 4 possono ricevere dati sia dal sito web che dall’app: se disponibile, infatti, gli utenti prediligono l’uso dell’app piuttosto che il sito web.

Questi ultimi, inoltre, preferiscono non essere tracciati e arrivano all’acquisto seguendo processi decisionali sempre più caotici, che lo diventeranno ancora di più: a tal proposito, i ricercatori Google, hanno sviluppato un nuovo modello per descriverli, introducendo il “messy middle“.

È chiaro che diventa sempre più complesso individuare le loro interazioni con i nostri presidi digitali.

Da qui l’esigenza di far confluire in un unico posto i dati degli utenti relativi all’utilizzo degli stessi servizi e degli stessi contenuti, ma da due piattaforme differenti (l’app e il sito web), utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale per interpretarne il comportamento e, soprattutto, tutelare maggiormente la loro privacy.

Non ci resta, quindi, che dare il benvenuto alla nuova generazione Google Analytics, il futuro della web analytics, e tenerne sott’occhio le prossime evoluzioni.

Se vuoi approfondire a riguardo qui c’è un un articolo pubblicato su Guida di Google.

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